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Nascere, Vivere e Morire - LIBRO

SECONDO LA MEDICINA TIBETANA E L'INSEGNAMENTO DZOGCHEN.

Di Chogyal Namkhai Norbu.

"Nascere, Vivere e Morire" viene incontro a due esigenze spesso considerate separate o incompatibili: da una parte la naturale tendenza dell’essere umano a ricercare la salute e il benessere nella vita di tutti i giorni, dall’altra la necessità, sempre più sentita, di una conoscenza spirituale autentica e libera da condizionamenti, che ci permetta di affrontare in modo reale i problemi della nascita, della vita e della morte.

Nella prima parte, Introduzione ai principi della medicina tibetana, l’autore espone i principi fondamentali della medicina tradizionale tibetana, in modo da consentire al lettore di comprendere alcuni punti trattati in seguito.

Nella sezione Nascere vengono toccati numerosi argomenti a partire dalle cause della concezione della vita nel grembo materno fino al comportamento consigliato per la gestante...

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Nella sezione Vivere Chögyal Namkhai Norbu spiega come vivere in buona salute, descrivendo le cause di squilibrio degli umori che conducono all’insorgere delle malattie.

L’autore chiarisce che mantenere un flusso costante di presenza e di consapevolezza durante ogni momento della vita, oltre a costituire una qualità indispensabile per i praticanti di ogni via spirituale, consente di sciogliere le tensioni e di vivere felici e in buona salute.

Infine, la sezione Morire affronta la natura della morte e il nostro atteggiamento verso di essa, alla luce della profonda conoscenza contenuta nel Bardo Thödrol, il Libro tibetano dei morti, i cui punti fondamentali vengono introdotti e spiegati con grande chiarezza.

"La cosa più importante è possedere una costante presenza e consapevolezza, in ogni momento della vita."

Pubblicazione: 2020
Edizione: Om Edizioni

Formato: Libro, 15x21cm
Numero Pagine: 159 

AUTORE

Chögyal Namkhai Norbu (Derge, 1938) è un accademico tibetano. Nato nel 1938 a Derghe, nel Tibet orientale, Namkhai Norbu è considerato uno dei principali maestri viventi del buddhismo tibetano. Docente della Università Orientale di Napoli tra il 1962 e il 1992, ha vissuto e insegnato in Italia per molti anni. Viene chiamato con l'appellativo di Rinpoche.

Da bambino viene riconosciuto come reincarnazione, o tulku, di Adzom Drugpa (1842-1924), maestro di Dzogchen, e di Shabdrung Ngawang Namgyal (1594-1651), primo Dharmaraja del Bhutan. Inizia a frequentare i più illustri maestri dell'epoca e nel 1955 diventa allievo di Changchub Dorje (1826-1961), il cui stile di vita lo ispirerà profondamente.

Nel 1960, trovatosi nel Sikkim senza poter ritornare in patria a causa della rivoluzione cinese, venne invitato in Italia dal professor Giuseppe Tucci, orientalista, iniziando a lavorare all'Ismeo (Istituto per il Medio e l'Estremo Oriente) a Roma, fino a divenire docente di Lingua e Letteratura Tibetana e Mongola presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli.

Durante gli anni settanta, Chögyal Namkhai Norbu incomincia a insegnare Dzog-chen, riscontrando un notevole interesse sia in Italia sia in tutta Europa, fino al 1981, data della fondazione del Centro di Merigar West, prima sede della Comunità Dzogchen, sul Monte Labbro, nei pressi di Arcidosso (GR). Sorgono successivamente centri in varie parti d’Europa, in Russia, nel Sudamerica, negli Stati Uniti e in Australia.

Verso la fine degli anni ottanta, Chögyal Namkhai Norbu fonda ASIA (Associazione per la Solidarietà Internazionale in Asia), un’organizzazione impegnata in progetti educativi e medico-sanitari rivolti alla popolazione tibetana, e l’Istituto Shang Shung con il compito di salvaguardare la cultura tibetana.

Ancora oggi Chögyal Namkhai Norbu viaggia in tutto il mondo tenendo conferenze e ritiri cui partecipano migliaia di persone.

OM-Ed